Come Togliere gli Spifferi da Porte e Finestre
Tanti sono i fattori che vanno ad intervenire, e quindi da considerare, per ottenere una buona efficienza energetica in un’abitazione: i materiali delle pareti, i rivestimenti e la coibentazione…ma anche gli infissi hanno un ruolo fondamentale, il 70% dell’energia utilizzata per il riscaldamento viene infatti dispersa per un inefficace isolamento.
Se non possiamo permetterci un cappotto esterno, se la casa o l’appartamento risultano datati, possiamo comunque difenderci dal freddo con diverse soluzioni e trucchetti, in maniera economica. Si può intervenire isolando pareti, infissi.
Materiali isolanti pareti interne
I materiali scelti devono essere efficaci, con questo termine si vanno a riassumere alcune caratteristiche: stabili ( quindi inattaccabili da muffe o parassiti), inerti da un punto di vista termico, e non per ultimo atossici (anche nel lungo periodo). Prima di scegliere un materiale, chiedete al negoziante anche il “tempo di latenza”; alcuni pannelli isolanti, infatti, quando installati all’interno di edifici, rendono l’ambiente invivibile per circa 3 – 6 mesi (questi andrebbero evitati del tutto).
Materiali isolanti di origine minerale, abbiamo i feltri che vanno bene ovunque, tranne che per le intercapedini: in questi casi è meglio optare per l’argilla espansa o vermiculite e perlite.
Materiali isolanti di origine vegetale, certamente spicca il sughero. È quello dal costo più alto ma può essere impiegato, in diverse forme, sia nelle intercapedini sia nei pannelli a parete o nei ponti termici. Il sughero è inappetibile per insetti e roditori ed altamente traspirante, a meno che non venga trattato con colle sintetiche che lo “tappano”. Attenzione anche qui ai molti pannelli di sughero “economici” in commercio: si tratta in questo caso di pannelli semplicemente incollati, di scarsa stabilità e ricchi di esalazioni nocive, oltre che quasi sempre non adeguatamente traspiranti. A questo punto risparmiate e prendete il polistirolo! Questo tipo di pannelli incollati, al momento dello smaltimento, va trattato come i rifiuti speciali.
Utili sono anche le fibre di cocco e iuta, ma in combinazione con altri elementi, dato, poiché da sole forniscono un isolamento termico parziale. Durante la posa e l’utilizzo la fibra di cocco non rilascia alcun materiale nocivo. Anche se ha la fama di essere facilmente infiammabile, le prove dimostrano che la sua combustione è estremamente lenta, e comunque i trattamenti con sali di boro ed a volte con silicati di sodio e solfati di ammonio (naturali e non tossici) ne riducono l’infiammabilità. E’ estremamente traspirante e permeabile al vapore.
Lo smaltimento o il riutilizzo della fibra di cocco non presentano problemi, sempre che sia necessario smaltirla: sono stati ritrovati conventi portoghesi del 1500 con pannelli di fibra di cocco perfettamente conservati! In caso di necessità, questa fibra è un ottimo componente del compost, un aggrappante per le radici delle piante… ed altro ancora.
La juta è priva di esalazioni e di rilasci nocivi sia nella posa che nell’utilizzo che nello smaltimento, essendo facilmente compostabile e biodegradabile.
L’unico “neo” delle fibre di cocco e juta è il lungo trasporto necessario per portarle in Europa. Ma dato che tutto il resto del processo ha consumi energetici minimi, questo costo viene ampiamente ammortizzato, dando al cocco ed alla juta un coefficiente di consumo energetico pari al 3% circa dell’energia utilizzata per fare un pannello di materiale plastico. Un solo pannello sintetico inquina come 33 pannelli di fibra di cocco!
Pannelli in polistirene per pareti esterne
Il polistirene risulta efficace per isolare le pareti esterne, poiché non ammuffisce, non marcisce non emette fumi tossici. Purtroppo però anche in questo caso bisogna stare molto attenti, perchè trattati con ritardanti di fiamma.
I ritardanti di fiamma, ormai in voga, seppur da un lato utili, sono estremamente tossici.
I ritardanti di fiamma bromurati vengono impiegati in una grande varietà di prodotti industriali e di consumo, inclusi gli elettrodomestici, gli strumenti elettronici, i veicoli, gli impianti d’illuminazione e di cablaggio, i prodotti tessili (inclusi i tappeti ed altri arredi), i materiali da imballaggio e gli isolanti (in particolare il polistirolo) (Lassen et al. 1999). I PBDE e l’HBCD vengono usati come additivi, mentre il TBBP-A, salvo alcuni impieghi, viene più comunemente usato come reagente, data la sua maggiore capacità di legare con i polimeri in cui viene incorporato. Gran parte dei ritardanti di fiamma bromurati sono composti chimici persistenti nell’ambiente e biodisponibili (in particolare il penta-BDE è altamente bioaccumulante), nel senso che si ritrovano nei tessuti degli animali e dell’uomo. Infatti, la loro produzione ha portato ad una
ampia ed, in alcuni casi, crescente diffusione nell’ambiente.
Intonaco termico
In commercio si trovano intonaci speciali che possono assicurare una buona efficienza energetica oppure una buona fono assorbenza nel caso in cui state cercando soluzioni per l’isolamento acustico delle pareti interne della casa. Tra i vari intonaci termici presenti sul mercato, segnaliamo quelli a base di calce, gesso, sughero e argilla. Meglio se applicati con macchina intonacatrice, per una distribuzione più omogenea.
Come isolare casa dal freddo – Isolamento degli infissi
Arriviamo ai “piccoli” lavori di isolamento ma rivestono un ruolo fondamentale, e spesso sottovalutato. Poniamo comunque sempre molta attenzione fra il limite che esiste tra coibentare bene in modo “sano” la casa, e renderla completamente sigillata.
La sigillatura completa impedisce alla casa di traspirare, il ricircolo d’aria è completamente compromesso ed impedito, questo permette e facilita la formazione di condense, muffe. Quindi coibentare si, ma non esagerare. Qui un elenco di alcune soluzioni combinabili.
Vetri e Porte
La prima soluzione è renderle sigillanti. Soprattutto nelle vecchie abitazioni (ma accade anche con infissi nuovi non di qualità) la chiusura non è sigillante, questo causa spifferi continui. Controllare quindi tutto il contorno delle finestre ed una soluzione semplice è quella di applicare una buona spugna adesiva isolante. Se l’avete già controllate che funzioni ancora e non sia completamente schiacciata o consumata, in tal caso sostituitela. (si tratta della soluzione più economica).
L’applicazione di questi profili porta addirittura ad un risparmio intorno al 20% sulla bolletta che, in questi tempi, non è sicuramente cosa da poco. Ci sono poi le versioni più moderne e più efficienti costituite da due rulli di materiale isolante rivestiti in PVC. Si infilano sotto le porte e i due rulli rimangono posizionati uno all’interno ed uno all’esterno così da bloccare completamente gli spifferi. Poichè sono incastrati sotto, i rulli si muovono insieme alla porta quando viene chiusa o aperta senza bisogno di essere spostati ogni volta.
Come applicare i profili su porte e finestre
Poiché si tratta di adesivi, bisogna pulire bene la superficie su cui il profilo dovrà essere applicato. Basta usare solventi che non contengano olio e che non danneggino la superficie del serramento. Potete optare per l’alcool denaturato che sgrassa la superficie e non danneggia.
Se non bastasse, dove possibile create piccole barriere esterne da applicare come zanzariere (ideale nelle porte finestre dei terrazzi).
Tende isolanti
Le tende isolanti possono essere una valida soluzione o comunque supporto, per leggere come realizzarle passo passo vi rimandiamo alla lettura di:
Per ultimo prendere in considerazione di cambiare gli infissi con quelli a doppi vetri. Per l’installazione esistono due alternative: sostituire i vecchi vetri con le nuove lastre o aggiungere una seconda intelaiatura a quella già esistente permettendo così di avere due finestre sovrapposte.
Come isolare i cassonetti delle tapparelle dagli spifferi
Chi ha le tapparelle con un cassettone a vista, soprattutto se datato, è bene che controlli gli spifferi che possono provenire da li.
Viene spesso non considerato ma è una delle principali fonti d’aria fredda e causa di dispersione termica. L’intervento di coibentazione dei cassonetti è un’operazione da tenere in considerazione sempre, indipendentemente dal fatto che si intenda sostituire o meno i serramenti. Isolare il cassonetto di una tapparella è un’operazione semplice e a basso costo, che possiamo affidare ad una ditta o attuare col fai da te.
Trovandosi inoltre a ridosso dei caloriferi con valvola termostatica porta ad un dispendio immenso di luce e riscaldamento.
Occorre quindi isolare l’interno con pannelli termici.
Il montaggio è estremamente semplice e, quindi, alla portata di tutti: innanzitutto dobbiamo verificare se all’interno del vano del cassonetto c’è spazio per posizionare dell’isolante, senza compromettere lo scorrimento della tapparella.
Tra l’isolante e la tapparella completamente avvolta dovrà intercorrere lo spazio di almeno 1 cm. Verificati lo spessore e lo sviluppo che l’isolante deve avere per riparare i lati del cassonetto, si effettua la misurazione del vano, stabilendo lunghezza e spessore dei pannelli isolanti.